Plantamura per la podolica
Partecipazione ad Agrisila con ARA Calabria
Non una riflessione accademica ma uno spaccato delle condizioni in cui gli allevatori che decidono di dedicarsi alla podolica sono costretti ad operare, senza abbandonarsi allo sconforto ma provando ad immaginare un percorso per rivalutare la razza e promuoverla a livello internazionale con il giusto valore. E’ questo, in estrema sintesi, il nocciolo della questiona attorno alla quale, l’ARA Calabria, ha inteso organizzare la tre giorni , tenutasi dal 15 al 17 settembre scorso, a Camigliatello Silano incentrata sul mondo della podolica e sulle razze autoctone di questa porzione di Calabria.
Il tema all’interno di Agrisila – così si chiama la manifestazione - , è quello della podolica, un tema comune a tutte le regioni del Mezzogiorno d’Italia in cui questa razza viene allevata: grandi potenzialità della tipologia di allevamento, poca valorizzazione della carne e dei derivati del latte. Un problema di redditività concreto per gli allevatori che, tuttavia, non mollano e pensano ad un marchio IGP per la podolica dell’area tra Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Molise, proprio per valorizzare il lavoro delle tante aziende zootecniche che insistono su questi territori.
Grosse potenzialità, dunque, per il podolico ma anche, o forse soprattutto, forte necesità di fare quadrato attorno alla filiera con una sorta di puzzle che deve ricomporsi per restituire finalmente un quadro d’insieme che permetta di conservare la tradizione di questo tipo di allevamenti e, dall’altro lato, restituire alle imprese zootecniche il respiro imprenditoriale di cui necessitano.


